Pubblicata la mappa delle cabine primarie per le Comunità energetiche

mappa cabine primarie cer

Finalmente è stata pubblicata una mappa d’Italia interattiva che dovrebbe condurre gli italiani a scoprire le opportunità rappresentate dalle CER, le comunità energetiche rinnovabili. Da ora, cliccando su questo link, aziende e privati potranno digitare il proprio indirizzo e scoprire qual è la loro cabina primaria a cui allacciarsi, e quindi insieme a chi (in quella stessa area) possono consociarsi per dar vita a una CER, perché tutti gli appartenenti a una comunità devono avere la stessa cabina primaria.

Per fare un esperimento è sufficiente andare sul sito di una delle aziende di distribuzione dell’energia che hanno a disposizione la mappa, digitare l’indirizzo e verificare il puntino in quale area colorata si trovi e leggere la sigla distintiva (ad esempio AC00100331): quella è la cabina primaria di riferimento dell’area a cui tutti gli utenti nell’area potrebbero consociarsi per creare la Comunità Energetica.

Ma qui iniziano le sorprese: se l’area accanto (denominata AC00100320) comincia a poche centinaia di metri dall’indirizzo digitato un nostro concittadino potrebbe dover iscriversi in una comunità energetica diversa dalla nostra con chi abita a 10 km di distanza e risiede in un altro comune diverso (ma condivide la stessa cabina primaria) e non con il vicino di casa che vive nello stesso paese, appena 100 metri più in là, ma oltre il “confine immaginario”.

mappa cabine comunità energetiche
Clicca sulla mappa per scoprire la tua cabina primaria

Gli esperti di comunità energetiche rinnovabili confermano che questo è uno dei nodi da sciogliere proprio per ottimizzare le iscrizioni e decidere anzitempo cosa accade quando il confine tra due cabine primarie divide a metà un territorio comunale.

Se un Comune “diviso in due” volesse usufruire dei vantaggi economici e ambientali delle comunità energetiche, dovrebbe crearne due, una per ciascuna delle cabine primarie presenti? O per casi come questo sarà prevista una deroga? Al momento non è dato saperlo ma probabilmente ci saranno regole specifiche su imprese e privati che risiedono a cavallo dei confini delle diverse aree individuate dalle mappe.

Toccherà al Gse, il Gestore dei servizi energetici, sbrogliare la matassa. E i tempi non si annunciano immediati. Si dovrà attendere, inoltre, il via libera della Commissione Ue al decreto ministeriale, quindi il governo dovrà approvarne la versione definitiva e renderlo operativo. A quel punto il Gse avrà 60 giorni di tempo per definire le procedure tecniche. Insomma, probabilmente le nuove e tanto attese CER dovranno attendere l’autunno del 2023.

Vuoi saperne di più sulle Comunità Energetiche e su come puoi diventare promotore di una CER all’interno del tuo comune?  Contattaci Tel. 3488055431 – info@ecocirioni.it – www.ecocirioni.it

 

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